8.11.09

l'anima del cibo - la crostata di mele e mandorle di Adriano Continisio

Sento la necessità di associarmi all’evento di solidarietà nei confronti di Adriano Continisio e la sua crostata di mele e mandorle ma allo stesso tempo mi permetto di aggiungere a quanto è già stato detto, rispetto al plagio delle ricette, delle riflessioni alle quali sono giunto grazie anche alla mia esperienza.
Tante volte sono stato accusato di dare le mie ricette con troppa faciltà da chi non capisce cosa c’è dietro questo lavoro.
Sappiate però che non solo il cibo ha un’anima, e più precisamente l’anima di colui/colei che lo prepara, ma in più rispecchia fedelmente lo stato d’animo dell’esecutore in quel preciso momento.
Con questo voglio dire che potranno copiare le ricette, fare un copia incolla dai vari blog, potranno non citare la provenienza, potranno accanirsi nell’eseguire 1000 volte una certa preparazione ma la probabilità che una data cosa riesca bene non è imputabile alla ricetta ma alla capacità e all’esperienza dell’esecutore che volta per volta interviene, cambia e talvolta corregge gli errori della ricetta originale.
Ecco il motivo per cui non mi preoccupo di vedere le mie e le altrui ricette attribuite ad altri perché sono consapevole della unicità di ognuno di noi.
Dal punto di vista etico poi il discorso cambia ma… la mancanza di lealtà di una persona non la si cura imponendo la provenienza di uno scritto.
Se poi, sono andato oltre, ed il problema è solo quello di vedere comparire il proprio nome ogni qual volta lo si digita su google allora la faccenda è decisamente più seria!

7 commenti:

  1. ehehehee se sei o vai su facebook, troverai la sommossa che impera in questi giorni! :-)

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  2. Il discorso "plagio" è abbastanza complesso e ricco di sfumature. Sono sincera, a me dà molto fastidio che qualcuno si attribuisca la paternità di una ricetta ma solo per una questione di correttezza e non per la "gloria personale", altrimenti la cosa sarebbe seria come dici tu (non coinciderebbe proprio con la mia idea di condivisione!).
    D'accordissima sull'unicità!!!

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  3. Anch'io (e che te lo dico a fare) la penso in modo molto simile al tuo su questo argomento. Sul pasto nudo riprendo continuamente ricette di altri blogger, a volte reinterpretandole, a volte lasciandole quasi identiche, e citando ovviamente sempre la fonte, la ritengo una questione di lealtà e di semplice correttezza.
    E mi fa molto piacere quando una mia ricetta viene ripresa o reinterpretata, sia se vengo citata sia se non succede... certo mi dà un po' fastidio quando riprendono proprio la foto senza permesso, quello sì.
    Però come dici tu, se ho ben capito, alla fine non è tanto quello che si fa, ma come lo si fa; cioè io posso fare lo stesso identico piatto di un'altra persona, ma non sarà mai veramente lo stesso, perchè ci sarà sempre qualcosa di diverso, se non altro la diversa energia che ci mettiamo dentro, e non migliore o peggiore, solo diversa.

    Lo dico perché come tu ben puoi immaginare, nella grafica (come nell'arte) succede esattamente la stessa cosa. si reinterpreta, mettendo ogni volta qualcosa di leggermente diverso, e quel qualcosa di leggermente diverso è a volte quel gradino in più dove un altro può metterci un altro piccolissimo gradino e così via.

    Perdonami se mi sono dilungata, è solo che non mi è facile spiegare questo concetto, spero che si sia capito lo stesso; e poi lo sai che ho un solo neurone a disposizione :-)

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  4. Izn hai perfettamente capito e centrato l’argomento!
    Il mio ultimo post è dedicato alla mostra di William Kentridge. Sarebbe troppo difficile per me spiegarne il contenuto e per questo rinvio alla lettura del comunicato stampa.
    Posso, con parole molto semplici, dire solo che nell’opera di Kentridge è forte il continuo rimando alla storia ed ad altri artisti. I suoi lavori sono il risultato della stratificazione sia di elementi trovati, come le carte geografiche, che di elementi rielaborati, come il cavallo di Don Chisciotte, di cui lui si “appropria”.
    Riporto alcuni brani del catalogo.
    Angela Tecce (direttore del Museo di Castel Sant’Elmo Napoli) scrive:
    “Nella serie di arazzi creata per Napoli, l’artista sovrappone alle piante del Regno di Napoli, della Campania Felix, della Capitale del Regno, le consuete silhouettes che hanno per soggetto, stavolta, un cavallo, ispirato al Ronzinante di Don Chisciotte, ma che si impenna plasticamente come il cavallo di Falconnet nel monumento a Pietro il Grande di Pietroburgo.”
    Ed ancora Lia Rumma comparando alcuni aspetti dell’opera di William Kentridge con quella di Pablo Picasso afferma:
    “…c’è sempre da essere grati quando l’opera di un artista ci permette di riguardare le opere di altri artisti in una luce diversa.”

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  5. Quando l´energia del mio fegato e/o cistifellea era ancora scompensata, che ci crediate o meno, uno degli effetti collaterali era che bruciavo tutto. Giuro. Le migliori ricette, rovinate. Perché ero piena di rabbia. Credo che stia tutto nell´amore e nella gioia con le quali il cuoco prepara le pietanze. E nell´armonia interna del cuoco. Piú un cuoco é sereno e felice e desideroso di nutrire nel modo migliore corpo e anima di chi gusterá le sue pietanze, e di portargli gioia, e migliore sará il risultato finale. Ora la penso cosí, peró quando mi hanno copiato la tesi di laurea, anni e anni fa, vi giuro che mi sono girate un pochino...e un filo ma un filo anche quando una amica di facebook giornalista ha riportato quasi pari pari il post sulle nebbie e novembre del pastonudo, in facebook, e ne ha pure fatto un servizio per il tg locale. Ecco, visto che siamo in facebook tutte e due, avrebbe potuto farmi un fischio e chiederlo, prima. Ma l´ha fatto dopo...e sapete cosa? Non mi ha dato fastidio, che l´atmosfera non era comunque la stessa (anche se sono rimasta alzata di notte, per scriverlo, che la bimba aveva la febbre, in quei giorni). Izn, ma tu le metti sempre, le fonti! Boh, prima vedevo i miei scritti come dei figli, delle creature. Adesso mi sa che sto invecchiando, e le lascio a chi se le prende...io mi diverto di piú a creare che a copiare, e gli altri facciano un po´ quello che piú gli piace ;-))
    claudia

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  6. @claudia: sono d'accordissimo è fondamentale che un cuoco sia sereno ma anche e soprattutto generoso! per l'altro argomento posso ancora aggiungere che l'importante è non lasciarsi sopraffare dalla paura che qualcuno possa copiarci altrimenti rischieremmo di cadere in una sorta di immobilismo mortale.

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