18.5.13

Senza Titolo, Michele Guido - Domenico Antonio Mancini - Luca Monterastelli



Galleria Lia Rumma Via Vannella Gaetani 12 – 80121 Napoli
Orari galleria: martedì-sabato 11.00-14.00 / 15.00-19.00

Domenico Antonio Mancini (Napoli, 1980), Michele Guido (Aradeo, Lecce 1976), Luca
Monterastelli (Forlimpopoli, 1983), sono chiamati ad indagare la possibilità di attivare reciproche risonanze tra i loro lavori e gli ambienti della galleria Lia Rumma di Napoli.
I tre artisti intendono far risuonare quelle stanze sature di memorie, sedimentate nel tempo, innescando un’accelerazione improvvisa di significato per quei segni ivi custoditi. Il processo per il quale più fenomeni psichici si associano gli uni agli altri secondo criteri di somiglianza e non di contiguità, come accade nella risonanza fisica, appunto, li guiderà nel costruire una vera e propria architettura di relazioni, una macchina in grado di mettere in comunicazione ambiti storici e geografici differenti, un sistema capace di esplicitare nessi spaziali e fisici, fra interno ed esterno, fra usi pubblici e usi privati, fra natura e artificio. Tutto questo vuol dire progettare connessioni tra organizzazioni sociali, estetiche e comportamentali.
Un progetto interstiziale di mediazioni e legami fra contesti morfologicamente differenti, capaci di istituire forti relazioni in sezione verticale ed orizzontale con gli strati del contesto culturale esaminato.
Per queste ragioni non è possibile descrivere la mostra per come i visitatori la potranno ponderare a partire dal giorno di apertura al pubblico, se non raccontandola come un fantastico fenomeno, aperto ad evoluzioni indicibili se indicibile è l’arte visiva nella misura in cui prende coscienza del debito e della conseguente necessità di confronto col mondo formale di valori espressivi predeterminati, vengano questi dal passato o dal presente.
Sulla base di questa consapevolezza gli artisti non hanno dato un titolo alla mostra.
La tensione espressa nel dare comunque un’impronta autonoma al proprio linguaggio, spinge questi artisti a dare maggiore impulso all’attività mnemica, al fine di fare i conti, in tutta sincerità, con le forme predeterminate della cultura visiva.
La memoria degli eventi si condensa nelle immagini e nei segni-oggetto prodotti dagli artisti, questi diventano il luogo in cui più direttamente precipita e si condensa la memoria degli eventi, la memoria sociale che in determinate circostanze può essere riattivata e scaricata.

Marco Tagliaferro




Il napoletano Domenico Antonio Mancini ha interpretato la galleria Lia Rumma, facendo un lavoro a memoria, e cioè lavorando sull’idea dello spazio cambiato e modificato nel tempo, riportando al primo piano gli uffici, dove invece oggi c’è la galleria. L’artista ha così ricollocato in un’itera sala, ricostruendola in cartone bianco disegnato e tagliato a misura, la scaffalatura di mensole di Alvar Alto, con tutti i suoi faldoni dell’archivio della galleria. Contenitori che come scrigni custodiscono foto e documenti di tutte le mostre, insieme alle biografie dei tanti artisti passati da Napoli ed in quel luogo.
da: Lia Rumma “si mette” in mostra l’opera è lo spazio della galleria
di Renata Caragliano



Domenico Antonio Mancini
installation view - photocredit Giusva Cennamo - studio fotografico Primo Piano
Lia Rumma Gallery, Naples, May 15 - July 20, 2013



Michele Guido ha invece costruito un “Tempio di Venere” che s’inserisce perfettamente nella sala voltata dove una volta c’era la camera da letto di Lia Rumma. E’ un lavoro poetico tra natura e architettura che caratterizza la cifra stilistica di questo artista. La foto stratigrafica della sezione della pianta grassa euphorbia genera una struttura geometrica dalla quale nascono i vari livelli per la base del tempio. In ogni vertice trovano luogo colonne create dal calco in gesso della sezione di uno stelo del fiore di loto, mentre sulla lastra di vetro in cima al tempio, sono incise le aiuole del giardino generato sempre dalla foto iniziale.
da: Lia Rumma “si mette” in mostra l’opera è lo spazio della galleria
di Renata Caragliano



Michele Guido
installation view - photocredit Giusva Cennamo - studio fotografico Primo Piano
Lia Rumma Gallery, Naples, May 15 - July 20, 2013


Non una singola opera ma un gruppo di lavori scultorei caratterizzano la partecipazione di Luca Monterastelli a questo progetto. Dialogano con l’architettura del luogo perché riflettono sullo statuto del fare scultura oggi, esibendo materiali – legno, ferro, cemento, gesso alabastrino rinforzato – che come simboli di se stessi danno vita a forme che l’artista definisce come di-segni nello spazio che li ospita.
da: Lia Rumma “si mette” in mostra l’opera è lo spazio della galleria
di Renata Caragliano




Luca Monterastelli
installation view - photocredit Giusva Cennamo - studio fotografico Primo Piano
Lia Rumma Gallery, Naples, May 15 - July 20, 2013





Luca Monterastelli
installation view - photocredit Giusva Cennamo - studio fotografico Primo Piano
Lia Rumma Gallery, Naples, May 15 - July 20, 2013