Questa è una storia personale, una di quelle storie che
dovrebbero restare intime e racchiuse nei nostri ricordi ma poiché alla base ci
sono dei valori forti ed importanti quali il rispetto e la stima per il
lavoro altrui ho deciso di raccontarla:
Era febbraio del 2009 quando Sonia, senza conoscermi di
persona, mi contattò per chiedermi di scrivere e pubblicare una ricetta sul suo
pasto nudo, perché voleva inserirmi fra gli chef consapevoli!
La mia prima reazione fu di pensare che “consapevole” lo ero ma chef… proprio no!
Parlammo al telefono e io le raccontai della mia
riluttanza verso la rete e al mostrarmi in generale ma rimasi affascinato dal suo
progetto e le chiesi di incontrarla perché solo parlandole di persona e
guardandola negli occhi avrei potuto superare la diffidenza nei confronti del
web!
In sostanza il discorso era che se il mio istinto si
fosse fidato di lei, nella prima frazione di secondo del nostro incontro, poi non
ci sarebbero stati problemi.
E così fu!
Arrivai a Formello con le mie spezie, la mia quinoa ed il
mio pestello :-)
e zac venne a prendermi alla stazione per portarmi dritto a casa.
Istintivamente appena misi piede a casa loro, mi tolsi le
scarpe e già questo fu per me un buon segno perché mi fece subito sentire a
casa mia ed esattamente dopo cinque minuti o forse meno che ero lì ci rendemmo
conto che, pur essendo la prima volta che ci vedevamo, era come se ci fossimo
sempre conosciuti.
In effetti c’è una spiegazione a tutto ciò.
Io e Sonia abbiamo un legame in comune che si chiama
Melania.
Spesso i nostri amici ci assomigliano, a volte siamo noi
ad assomigliare a loro!
Io e Melania siamo diventati grandi assieme. Ci siamo
conosciuti all’asilo e siamo stati nella stessa classe, per dieci anni, fino
alla terza media.
Da adulti, Melania mi ha sottratto al mondo dei numeri e
mi ha accompagnato in quello dell’arte contemporanea.
Sonia e Melania si sono incontrate adolescenti al liceo
poi sono diventate donne e in seguito mamme, più o meno, nello stesso periodo.
Oggi le nostre vite percorrono parallele, quotidianamente
si incrociano sulla rete e qualche volta ci vediamo anche dal vivo ma ciò che
ci accomuna sempre è la voglia di donare per il solo piacere di farlo, la
voglia di mettere a disposizione degli altri le nostre conoscenze e
contemporaneamente di apprendere quello che non sappiamo attraverso un continuo
confronto. La voglia di sentirsi liberi di poter decidere, liberi di
sbagliare, liberi di sentirsi diversi rispetto a chi non la pensa come noi,
liberi di andare contro corrente con la soddisfazione di chi sa di non esser
solo!
Oggi Melania mi scrive:
scusa sto
approfittando di te... uffa mi viene spontaneo è che mi piacerebbe creare una
comunità, un partito, non so... una cosa che mettesse in collegamento le
persone buone e le facesse sentire forti e sicure di quello che sono. Smack
Tutto questo per far capire a chi non ci conosce che tipo
di persone siamo, quanta stima e quanto rispetto c’è tra di noi e in quello che
facciamo.
Io non so dirvi il piacere che ho provato quando Sonia mi
ha detto che il libro è quasi pronto.
Il pasto nudo libro è anche un libro di cucina ma
fondamentalmente è il resoconto di quattro anni di scambi nella rete tra
persone che hanno, in un certo senso, lo stesso modo di pensare, di vivere e di
affrontare la vita.
Il pasto nudo libro sarà autoprodotto e Sonia così spiega
il motivo di questa decisione:
Fin
dall’inizio abbiamo deciso di non rivolgerci a un editore (e vi assicuro che
possibilità ce n’erano varie) perché volevamo fortemente che il libro fosse il
frutto del sostegno di chi crede in ciò che stiamo facendo. Non so se avete mai
sentito parlare di crowdfunding, io lo trovo una cosa stupenda in sé,
intelligente e molto molto in sintonia con quello che credo dovrebbe essere il
nuovo mondo al quale in tanti stiamo cercando di contribuire.
Un mondo nel
quale le persone non si oppongano le une alle altre, siano estremamente
attenuati l’individualismo e la competizione, e nel quale viga la
collaborazione, l’entusiasmo, la gioia e i pensieri felici e positivi.Il crowdfunding è molto così, una serie di persone entusiaste di un progetto che lo sostengono a seconda delle proprie possibilità, e che in cambio hanno dei piccoli regali o vantaggi (che ne so, una copia del libro a prezzo più basso o firmata, vasetti di pasta madre, conserve, segnalibri di etsy, laboratori di panificazione, giornate total bio consapevoli con me – ehm – no, non posso promettere che non vi romperò le scatole, inviti a cena in ristoranti consapevoli, merende pastonudiste e altre cosette).
Poi insomma ce ne sono solo mille copie, di più non potevamo per adesso, quindi prenotare *non è* una cattiva idea.
Queste mie poche parole non serviranno certo a convincere molti a prenotare il libro ma chiunque, passando per di qui, dovesse decidere di comprarlo avrà tutta la mia gratitudine e poi non immaginate il piacere di possedere un libro con una tale storia alle spalle, di poterlo sfogliare, toccare e respirarne l’odore!
Francesco
link utili:
per saperne di più, il pastonudolibro
per sostenere, prenotare ed acquistare il libro, cliccate qui
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