Il Sentiero degli Dei. Solo il suono di queste parole
induce ad una riflessione spirituale poi una volta che si percorre il sentiero,
si vive un’esperienza mistica simile alla vista della fumante Stromboli
alle 5,30 del mattino dal ponte della nave che collega Napoli alle Eolie!
Ed allora ti tornano in mente, non solo l’indiscussa
bellezza, ma la forza, l’energia e la storia di questi luoghi che hanno sedotto ed
affascinato nei secoli gli esseri umani, più e meno sensibili, da Ulisse a Gore
Vidal.
L’effetto della visione di questa fotografia è stato per
me positivamente devastante al punto tale da contribuire, in maniera decisiva,
alla sempre più probabile conclusione di resettare la mia vita professionale e ricominciare con
qualcosa di nuovo nel mio paese, che è l’Italia.
Con tutto il rispetto per l'efficienza della Francia e per la città di
Parigi, dove ho trascorso gli ultimi due anni e dove avevo già vissuto dal 2003
al 2006, in questo momento mi sento arido, secco e asciutto proprio come una pianta
di basilico che non è stata annaffiata da due giorni o poco più!
La fame e la sete della nostra cultura e della nostra
terra sono talmente forti che non possono restare inascoltate.
La vita e l’energia del nostro paese le apprezzi solo
quando sei lontano e quotidianamente ti confronti con una cultura ed una società che non sono le tue e che se in un primo momento ti sono sembrate migliori si rivelano poi essere assolutamente non spontanee.
Allora rifletti ed arrivi alla conclusione che non si può
vivere di solo lavoro come delle macchine senz’anima, che la società non può
essere nelle mani di persone motivate da un senso di individualismo e pensi
che forse anche queste possono essere alcune delle cause della crisi
economica e sociale che stiamo vivendo in Europa.
Mi sono bastati pochi giorni dal mio rientro in Italia
per capire che qui, nonostante tutto, la
gente è viva e, per fortuna, ci sono ancora molte persone che non sono demoralizzate
ma che anzi civilmente lottano, consapevoli che oggi non si combatte più con le
forche ma che le vere armi sono la riscoperta dei valori umani, la disponibilità
ed il confronto verso il prossimo, il dividersi il pane e l’essere tolleranti.
Ed allora bisogna andare oltre i soliti luoghi comuni di
un paese in cui non funziona niente, dove la classe politica non esiste più e
compagnia bella.
Dobbiamo essere consapevoli della nostra unicità.
Non possiamo più limitarci a decantarla ma dobbiamo
impegnarci a salvaguardarla e a tramandarla a chi verrà dopo di noi.
Io sono italiano, voglio vivere e lottare nel mio paese.
Francesco Tramontano
Di Maria Cimmino
Il nome di questo itinerario annuncia meraviglie e i
luoghi attraversati mantengono la promessa. Questa passeggiata si svolge su un
percorso da secoli utilizzato dalle popolazioni locali come via di
comunicazione. Prima dell’apertura della carrozzabile tra Agerola e Amalfi,
sentieri e mulattiere erano le uniche vie di comunicazione tra i centri abitati
di queste aspre montagne. I tracciati erano battuti da contadini con i loro
muli carichi di attrezzature agricole e prodotti della terra, ma anche da
operai intenti a trasportare materiali da costruzione e così via. Il Sentiero
degli Dei è probabilmente il più noto tra i percorsi del parco e la sua fama è
assolutamente meritata, in quanto in un solo itinerario sono contenute valenze
storico-architettoniche e naturalistiche, dalla geologia alla botanica.
Partendo da Bomerano si raggiunge Positano attraversando una incredibile successione di pareti e grotte, terrazzamenti coltivati e ruderi di antiche abitazioni, tratti boscosi e belvedere sospesi sulla costa. Gli incontri che si fanno su questo percorso sono quasi esclusivamente con altri escursionisti, per lo più stranieri. Ma capita ancora di incrociare il contadino che, con il mulo carico di frutta o attrezzi, torna o va verso il suo minuscolo orto faticosamente strappato alla pendenza del versante. Il percorso è molto ampio e curato, sempre ben marcato con segnavia e cartelli e il bassissimo dislivello fa sì che chiunque possa godere a pieno di uno dei luoghi più belli del parco. Solo il tratto finale, la discesa da Nocelle a Positano, richiede un minimo di cautela, in quanto i 1700 gradini vanno affrontati con calma per non avere poi fastidi muscolari o vesciche.
Partendo da Bomerano si raggiunge Positano attraversando una incredibile successione di pareti e grotte, terrazzamenti coltivati e ruderi di antiche abitazioni, tratti boscosi e belvedere sospesi sulla costa. Gli incontri che si fanno su questo percorso sono quasi esclusivamente con altri escursionisti, per lo più stranieri. Ma capita ancora di incrociare il contadino che, con il mulo carico di frutta o attrezzi, torna o va verso il suo minuscolo orto faticosamente strappato alla pendenza del versante. Il percorso è molto ampio e curato, sempre ben marcato con segnavia e cartelli e il bassissimo dislivello fa sì che chiunque possa godere a pieno di uno dei luoghi più belli del parco. Solo il tratto finale, la discesa da Nocelle a Positano, richiede un minimo di cautela, in quanto i 1700 gradini vanno affrontati con calma per non avere poi fastidi muscolari o vesciche.
Di Nello Donnarumma
Il Parco Regionale dei Monti Lattari offre uno dei più ampi ventagli
escursionistici dell’Appennino. La sua fitta rete di sentieri consente
di sperimentare appieno la convivenza tra montagna e mare, che in questo
territorio è stretta come in nessun altro luogo.
La maggior parte dei rilievi
possiede versanti acclivi che spesso precipitano in vere e proprie pareti. I
sentieri si snodano sempre in contesti panoramici di grande suggestione. La
morfologia della penisola fa sì che molte delle passeggiate possibili su questi
itinerari consentano di abbracciare con lo sguardo i due mari.
Qui vengono suggeriti quattro itinerari, scelti tra i tanti per bellezza e
accessibilità.
Dalla montagna al mare si potranno scoprire le meraviglie del
parco: il Sentiero degli Dei, quello di Punta Campanella con la Baia di Ieranto, i percorsi del Monte Faito e del Molare, infine la lunga passeggiata
che esplora il Vallone delle Ferriere e la Valle dei Mulini.
La stagione
ideale per mettersi in cammino è la primavera, quando alberi e arbusti sono in
fiore e l’aria odora di ginestra.
Ma anche l’autunno regala belle emozioni, con
i vigneti arrossati e l’aria tersa che consente di spingere lontano lo sguardo.
I sentieri del parco sono adatti anche a passeggiate invernali, specie nelle
giornate serene.
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