VB66 - VB67, Napoli
Performers Lunch at Lia Rumma Gallery Milan: le immagini
VB70 a Milano / Vogue.it: il video
Performers Lunch at Lia Rumma Gallery Milan: le immagini
VB70 a Milano / Vogue.it: il video
Opening: 7 giugno 2011
h 18.00 - h 20.30
VB70 performance – VB MARMI mostra
Galleria Lia Rumma, Via Stilicone 19 – 20154
Milano
h 18.00 - h 20.30
VB70 performance – VB MARMI mostra
Galleria Lia Rumma, Via Stilicone 19 – 20154
Milano
Opening: 9 giugno 2011
h 19.00
VB66 – VB67
Galleria Lia Rumma, Via V. Gaetani 12 – 80121
Napoli
h 19.00
VB66 – VB67
Galleria Lia Rumma, Via V. Gaetani 12 – 80121
Napoli
Vanessa Beecroft sarà protagonista di una doppia personale nelle sedi della Galleria Lia Rumma di Milano e Napoli.
Lo spazio milanese di Via Stilicone ospiterà due eventi: VB70 e VB MARMI.
Al piano terra della galleria, in occasione dell’opening, si svolgerà la performance VB70. Una decina di modelle nude, statue-corpo dai movimenti parcellizzati e lentissimi, saranno in scena tra basi di marmo, blocchi di pietra grezza e sculture inedite raffiguranti corpi femminili per formare un unico, suggestivo, gruppo scultoreo.
Il rapporto tra la transitorietà del tempo, calibrato ma fugace, dell’azione performativa e la levigata immobilità delle sculture è il filo rosso che percorre, del resto, gli ultimi eventi creati da Vanessa Beecroft.
Una svolta del tutto coerente con i progetti precedenti, che ha avuto inizio nel 2008, quando nell’abside della chiesa palermitana dello Spasimo, 27 modelle ricoperte di bianco si confondevano con 13 sculture in gesso dando vita a un tableau vivant ricco di algido pathos.
Proseguita nei successivi lavori con la consueta attenzione per il dato formale, la svolta testimonia una nuova modulazione del rapporto con la storia dell’arte e il suo infinito bagaglio di suggestioni.
Il rapporto tra la transitorietà del tempo, calibrato ma fugace, dell’azione performativa e la levigata immobilità delle sculture è il filo rosso che percorre, del resto, gli ultimi eventi creati da Vanessa Beecroft.
Una svolta del tutto coerente con i progetti precedenti, che ha avuto inizio nel 2008, quando nell’abside della chiesa palermitana dello Spasimo, 27 modelle ricoperte di bianco si confondevano con 13 sculture in gesso dando vita a un tableau vivant ricco di algido pathos.
Proseguita nei successivi lavori con la consueta attenzione per il dato formale, la svolta testimonia una nuova modulazione del rapporto con la storia dell’arte e il suo infinito bagaglio di suggestioni.
Ma quella della Beecroft resta anche un’indagine acuta sul corpo, la bellezza e l’identità femminile. Le tentazioni celebrative o di retorica monumentalità che si annidano nella preziosità dei materiali scelti, sono corrose dalla parzialità dolorosa dei frammenti, dal montaggio quasi come un collage dei vari inserti marmorei, dall’adagiarsi, elegante quanto instabile, delle sculture sulle colonne.
A completare l’evento, i piani superiori della galleria ospitano opere in marmo, frammenti e busti dai colori vividi. Sodalite blu, Macaubas azzurro, Lapislazzuli blu, Rosa Portogallo, Nero del Belgio, Statuario bianco, Onice verde e Rosso Francia incarnano quella intensità di variazioni e di scelte cromatiche con le quali l’artista tinge tutti i suoi ricercati impianti scenografici.
Un gruppo di sculture che fanno parte del progetto VB MARMI saranno presentate, dal 3 giugno al 27 novembre, alla Biennale di Venezia, alle Tese dei Soppalchi, all'esterno del Padiglione Italia.
VANESSA BEECROFT, Lia Rumma Gallery, Milan. June 7, 2011
Performance VB70 Photocredit Luca Forcignanò Serri |
VANESSA BEECROFT, Lia Rumma Gallery, Milan. June 7, 2011
Performance VB70 Photocredit Luca Forcignanò Serri |
Al centro della personale di Vanessa Beecroft nella Galleria Lia Rumma di Napoli, che segue solo di qualche giorno la mostra milanese, le videoproiezioni di VB 66 e VB 67, realizzate dall’artista nel 2010, rispettivamente al Mercato Ittico di Napoli e agli Studi Nicoli di Carrara e i lavori fotografici, perlopiù di grandi dimensioni, tratti dalla prima performance.
Quando, a febbraio dello scorso anno, Vanessa Beecroft per VB 66 ha restituito per un giorno Palazzo Cosenza, sede del Mercato Ittico di Napoli, agli sguardi di un pubblico entusiasta e particolarmente numeroso, la città partenopea ha avuto in dono un “monumento transitorio”.
43 modelle interamente dipinte di nero, 21 calchi in gesso di donne a grandezza naturale e circa 60 frammenti anatomici hanno ordito una composizione complessa che ha occupato il centro dell’edificio su un insolito palcoscenico assemblato con i grandi tavoli in marmo e i banchi in metallo del mercato. In una perfetta complementarietà di naturale e artificiale, i corpi e i loro doppi ricoperti di una coltre di nero, particolarmente efficace nell’elevare il tono drammatico della scena, hanno rievocato le statue bronzee ercolanensi e i corpi ritrovati a Pompei sotto la cenere del vulcano, così come la fragilità del corpo e le sue mutilazioni.
43 modelle interamente dipinte di nero, 21 calchi in gesso di donne a grandezza naturale e circa 60 frammenti anatomici hanno ordito una composizione complessa che ha occupato il centro dell’edificio su un insolito palcoscenico assemblato con i grandi tavoli in marmo e i banchi in metallo del mercato. In una perfetta complementarietà di naturale e artificiale, i corpi e i loro doppi ricoperti di una coltre di nero, particolarmente efficace nell’elevare il tono drammatico della scena, hanno rievocato le statue bronzee ercolanensi e i corpi ritrovati a Pompei sotto la cenere del vulcano, così come la fragilità del corpo e le sue mutilazioni.
Il confronto con l’antico e le sue forme ha assunto sfumature diverse e un’altra affascinante concretezza nelle opere tratte dalla performance VB 67.
Teatro dell’evento, realizzato nell’ambito della XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, è stato lo Studio Nicoli, tra i più antichi laboratori di lavorazione del marmo della città toscana. I monumentali gessi e le modelle nude hanno costruito una rappresentazione dalla sacralità fragile e malinconica, dove la bellezza transeunte è stata matrice ed esito di ogni azione.
“L’accostamento forzato tra la vita e il calore delle modelle e il freddo e l’immobilità della pietra” – ha detto l’artista – ha messo in risalto la malinconia e il fascino della scultura”.
Ed è proprio la scultura il genere che recentemente l’artista ha preso ad esplorare e a “ridefinire” insieme alla pratica performativa, sempre più indagine e sintesi di quel terrain vague che unisce “le arti del tempo e arti dello spazio”. I video delle due performances VB 66 e VB 67 appaiono non a caso fitti anche di rimandi cinematografici: echi pasoliniani nella fissità del campo di molte inquadrature, atmosfere alla Antonioni nei silenzi inquieti e rarefatti delle modelle.
Teatro dell’evento, realizzato nell’ambito della XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, è stato lo Studio Nicoli, tra i più antichi laboratori di lavorazione del marmo della città toscana. I monumentali gessi e le modelle nude hanno costruito una rappresentazione dalla sacralità fragile e malinconica, dove la bellezza transeunte è stata matrice ed esito di ogni azione.
“L’accostamento forzato tra la vita e il calore delle modelle e il freddo e l’immobilità della pietra” – ha detto l’artista – ha messo in risalto la malinconia e il fascino della scultura”.
Ed è proprio la scultura il genere che recentemente l’artista ha preso ad esplorare e a “ridefinire” insieme alla pratica performativa, sempre più indagine e sintesi di quel terrain vague che unisce “le arti del tempo e arti dello spazio”. I video delle due performances VB 66 e VB 67 appaiono non a caso fitti anche di rimandi cinematografici: echi pasoliniani nella fissità del campo di molte inquadrature, atmosfere alla Antonioni nei silenzi inquieti e rarefatti delle modelle.
Vanessa Beecroft, VB66.116, 2010-2011
C-Print with Diasec. 178x221 cm Edition of 6
Courtesy Lia Rumma
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A double personal exhibition devoted to the work of the artist Vanessa Beecroft will be held in the Lia Rumma Galleries in Milan and Naples.
The Lia Rumma Gallery in Via Stilicone, Milan will host two events: VB70 and VB MARMI (works in marble). On the ground floor of the gallery, the performance VB70 will be given to mark the opening of the exhibition. About ten nude models, body-statues with slow, fragmented movements, will perform among marble bases, blocks of uncut stone and new sculptures depicting female bodies, creating a single, striking sculptural group. The relationship between the transitory nature of the performance - calibrated yet fleeting - and the polished stillness of the sculptures is the common thread that also runs through the latest events created by Vanessa Beecroft.This turning point in her work is completely consistent with her previous projects which began in 2008 when, in the apse of the Church of the Spasimo in Palermo, 27 models covered in white mingled with 13 plaster casts, giving rise to a stunning tableau vivant imbued with icy pathos. By pursuing this theme in her subsequent works with her customary attention to formal detail, this turning point marks a new formulation of the relationship with the history of art and its infinite wealth of beauty and evocative power.
Beecroft also conducts an acute investigation of the body, beauty and female identity. There is a lurking temptation to strike a celebratory note or to create an atmosphere of rhetorical monumentality due to the preciousness of the materials chosen for the performance. However, this risk is shattered by the painful incompleteness of the fragments, the assembly of the various marble inserts that virtually become a collage, and by the way the sculptures are perched, elegantly yet precariously, on the columns.
To complete the event, the upper floors of the gallery contain works in marble, fragments and busts in vivid colours. Sodalite blue, Macaubas sky blue, lapis lazuli, Rosa Portogallo (Portuguese pink marble), Belgian black, Statuary white, green onyx and French red ochre embody the intensity of the variations and chromatic choices with which the artist tinges all her refined backdrops.
The Lia Rumma Gallery in Via Stilicone, Milan will host two events: VB70 and VB MARMI (works in marble). On the ground floor of the gallery, the performance VB70 will be given to mark the opening of the exhibition. About ten nude models, body-statues with slow, fragmented movements, will perform among marble bases, blocks of uncut stone and new sculptures depicting female bodies, creating a single, striking sculptural group. The relationship between the transitory nature of the performance - calibrated yet fleeting - and the polished stillness of the sculptures is the common thread that also runs through the latest events created by Vanessa Beecroft.This turning point in her work is completely consistent with her previous projects which began in 2008 when, in the apse of the Church of the Spasimo in Palermo, 27 models covered in white mingled with 13 plaster casts, giving rise to a stunning tableau vivant imbued with icy pathos. By pursuing this theme in her subsequent works with her customary attention to formal detail, this turning point marks a new formulation of the relationship with the history of art and its infinite wealth of beauty and evocative power.
Beecroft also conducts an acute investigation of the body, beauty and female identity. There is a lurking temptation to strike a celebratory note or to create an atmosphere of rhetorical monumentality due to the preciousness of the materials chosen for the performance. However, this risk is shattered by the painful incompleteness of the fragments, the assembly of the various marble inserts that virtually become a collage, and by the way the sculptures are perched, elegantly yet precariously, on the columns.
To complete the event, the upper floors of the gallery contain works in marble, fragments and busts in vivid colours. Sodalite blue, Macaubas sky blue, lapis lazuli, Rosa Portogallo (Portuguese pink marble), Belgian black, Statuary white, green onyx and French red ochre embody the intensity of the variations and chromatic choices with which the artist tinges all her refined backdrops.
A group of sculptures that form part of the project entitled VB MARMI (VB Works in marble) will be presented from 3 June to 27 November at the Venice Biennale in the Tese dei Soppalchi, outside of the Italian Pavilion.
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The personal exhibition of Vanessa Beecroft’s work in the Lia Rumma Gallery in Naples is to open only a few days after the exhibition devoted to the artist in Lia Rumma’s Milan gallery. The heart of the exhibition will consist of the video projections VB 66 and VB 67, made by the artist in 2010 at the Mercato Ittico (fish market) in Naples and the Studi Nicoli in Carrara respectively, and her photographs, mainly large-scale works, taken from the first of the two performances.
In February last year, when Vanessa Beecroft performed VB 66 at Palazzo Cosenza, the premises of the Naples Fish Market, in front of an enthusiastic and particularly numerous audience, the city was presented with a “transitory monument”. 43 models painted entirely in black, 21 life-size plaster casts of women and about 60 anatomical fragments went to make up a complex composition that occupied the centre of the building on an unusual stage assembled from large marble tables and metal counters of the market. In a perfectly complementary combination of nature and artifice, the bodies and their doubles covered with a blanket of black proved to be a particularly effective way of raising the dramatic tone of the scene. They re-evoked the bronze statues of Herculaneum and the bodies discovered at Pompeii buried under the ash of the volcano, as well as the fragility of the body and its mutilations.
The comparison with the ancient world and its forms took on other shades of meaning and another fascinating guise in the works taken from the performance VB 67. The event was part of the 14th International Biennial of Sculpture at Carrara. It was staged in the Studio Nicoli, one of the oldest marble workshops in the Tuscan city. The imposing plaster casts and the nude models created a representation of fragile and melancholic sacredness, where transient, fleeting beauty was the origin and outcome of every action. “The unnatural juxtaposition between the life and warmth of the models and the cold stillness of stone”, says the artist, “ highlights the melancholy and fascination of sculpture”. Sculpture is the genre that the artist has recently been exploring and “redefining”, together with performance art, in what has increasingly become an investigation and synthesis of the terrain vague that unites “the arts of time and the arts of space”. Not unexpectedly, the videos of the two performances VB 66 and VB 67 are full of references to cinema: echoes of Pasolini’s films emerge in the fixedness of the background of much of the framing, while atmospheres reminiscent of Antonioni’s work appear in the uneasy and rarefied silences of the models.
In February last year, when Vanessa Beecroft performed VB 66 at Palazzo Cosenza, the premises of the Naples Fish Market, in front of an enthusiastic and particularly numerous audience, the city was presented with a “transitory monument”. 43 models painted entirely in black, 21 life-size plaster casts of women and about 60 anatomical fragments went to make up a complex composition that occupied the centre of the building on an unusual stage assembled from large marble tables and metal counters of the market. In a perfectly complementary combination of nature and artifice, the bodies and their doubles covered with a blanket of black proved to be a particularly effective way of raising the dramatic tone of the scene. They re-evoked the bronze statues of Herculaneum and the bodies discovered at Pompeii buried under the ash of the volcano, as well as the fragility of the body and its mutilations.
The comparison with the ancient world and its forms took on other shades of meaning and another fascinating guise in the works taken from the performance VB 67. The event was part of the 14th International Biennial of Sculpture at Carrara. It was staged in the Studio Nicoli, one of the oldest marble workshops in the Tuscan city. The imposing plaster casts and the nude models created a representation of fragile and melancholic sacredness, where transient, fleeting beauty was the origin and outcome of every action. “The unnatural juxtaposition between the life and warmth of the models and the cold stillness of stone”, says the artist, “ highlights the melancholy and fascination of sculpture”. Sculpture is the genre that the artist has recently been exploring and “redefining”, together with performance art, in what has increasingly become an investigation and synthesis of the terrain vague that unites “the arts of time and the arts of space”. Not unexpectedly, the videos of the two performances VB 66 and VB 67 are full of references to cinema: echoes of Pasolini’s films emerge in the fixedness of the background of much of the framing, while atmospheres reminiscent of Antonioni’s work appear in the uneasy and rarefied silences of the models.
VANESSA BEECROFT ALTRI EVENTI
54a. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia
Vanessa Beecroft invitata da Linda Nochlin
Spazio esterno Padiglione Italia - Tese dei Soppalchi
Opening Preview 3 giugno 2011
4 giugno – 27 novembre 2011
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Spazio esterno Padiglione Italia - Tese dei Soppalchi
Opening Preview 3 giugno 2011
4 giugno – 27 novembre 2011
“Artificio e bellezza: tecnica e natura”
conversazione tra Vanessa Beecroft e Luigi Zoja
modera Valeria Cantoni
martedì 31 maggio 2011 ore 18.30
Deutsche Bank
Piazza del Calendario, 3 – Milano
conversazione tra Vanessa Beecroft e Luigi Zoja
modera Valeria Cantoni
martedì 31 maggio 2011 ore 18.30
Deutsche Bank
Piazza del Calendario, 3 – Milano