12.11.09
William Kentridge - Napoli 14 novembre 2009 - 20 gennaio 2010
Ma cosa centra l’arte con il cibo… perché dedicare post ad artisti e non alle ricette?
Come ho già detto in altre pagine, l’arte ha un ruolo fondamentale nella mia vita ed è parte di me.
Non sono un artista, non sono un critico sono solo una persona estremamente sensibile che trae spunto, si confronta e rimane affascinato dal talento altrui.
William Kentridge è uno dei più grandi artisti viventi.
Da napoletano desidero ringraziare:
William Kentridge per l’attenzione che attraverso il suo lavoro ha riservato negli anni alla città di Napoli, soprattutto in un momento di totale devastazione come quello attuale.
Lia Rumma la cui tenacia ammirevole e capacità indiscussa hanno permesso la realizzazione di questa mostra.
Fabrizio Tramontano per il complesso lavoro di ricerca che solo lui poteva fare!
Inoltre gli staff della Galleria Lia Rumma, del Museo di Capodimonte, del Museo Madre e tutti coloro che hanno reso possibile questo evento.
Grazie!
english text below
Sabato 14 novembre alle ore 12, si inaugura al Museo di Capodimonte, la mostra “Strade della città (ed altri arazzi)”, allestita nel grande salone che ospita i Cinquecenteschi Arazzi d’Avalos. Al posto di tali opere storiche, William Kentridge collocherà undici arazzi -di cui sei monumentali di nuova produzione- bozzetti e disegni su documenti e mappe in originale del Regno di Napoli e piccole sculture di bronzo, concepiti e realizzati appositamente per la mostra.
Si tratta di opere legate alla serie degli Horse e Nose tapestries, proseguimento ideale della Porter Series, gruppo di lavori di dimensioni più contenute che presentano ombre in processione proiettate su carte geografiche, realizzati dall'artista a partire dal 2001.
Se la prima serie – dichiara l’artista - raffigurava “porters”, questa è equestre. Si tratta di figure equestri antieroiche, in una crociata senza speranza attraverso la storia, cavalieri e cavalli in cerca di una terra promessa, piuttosto che della Terra Promessa”.
Nei Nose tapestries si fa esplicito riferimento al breve racconto di Gogol Il naso, del 1836. Tristan Shandy di Sterne (1759) e Don Chischiotte di Cervantes (1601) gli antecedenti letterari di questo racconto che utilizza l’assurdo come espediente narrativo.
Nella storia di Gogol, il naso abbandona il volto del suo proprietario e assurge a maggiore autorità e prestigio di questi tentando di trasformarsi appunto in eroe equestre. Vengono descritti i tentativi dell'assessore di collegio Kovalèv di rintracciare e riappropriarsi del suo organo del senso, e delle parallele solitarie avventure di questo per le vie di San Pietroburgo.
Oltre alla “cartografia biblica” dell’Egitto e della Palestina, una decina di incisioni che ritraggono la città di Napoli e il suo territorio, rappresentano “il paesaggio di sfondo” delle avventure del “Naso” in veste di eroe equestre. Ciò a conferma del forte legame dell’artista - già regista ed autore nell’ottobre 2006 delle scene del “Flauto Magico” al Teatro San Carlo - con la città di Napoli, nei secoli terra di conquista e di soprusi, ma anche musa pittoresca e inquietante per le arti e la cultura.
MADRE, Museo d’Arte Contemporanea Donna Regina
I am not me, the horse is not mine ”
Lecture/Performance con proiezione
Lo stesso giorno, alle ore 20, al Museo Madre di Napoli, l’artista terrà una conferenza in forma di performance accompagnata da una proiezione video, dal titolo “I am not me, the horse is not mine”. Il titolo di questo lavoro deriva da un’espressione contadina russa utilizzata per negare la colpa e usata da Bukharin, il fedele luogotenente di Lenin, in una seduta del Comitato Centrale del 1937 nel tentativo di sottrarsi alla “purga” staliniana, e infine, alla morte.
Dal palcoscenico del Madre, Kentridge leggerà alcuni frammenti estratti dalla trascrizione di questo processo sommario, e brani tratti dal citato romanzo di Gogol. Kentridge ha presentato questo lavoro per la prima volta nel 2008 alla Biennale di Sidney, insieme alla omonima installazione di 8 frammenti video.
Nel 1930 Il Naso viene trasposto in opera da Dimitri Šostakovič nel clima della repressione staliniana. A marzo del 2010 Kentridge curerà la regia e le scene dell’opera per il “Metropolitan Opera- Lincoln Centre” di New York.
Dal 1997, anno della sua partecipazione alla X edizione di Documenta a Kassel, le personali di William Kentridge (Johannesburg, 1955) ospitate nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo si sono moltiplicate, a cominciare dal MCA di San Diego (1998) e dal Museum of Modern Art di New York (1999). Nel 1998 il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles ha presentato una mostra antologica delle sue opere, che tra il 1998 e il 1999 si è spostata in altri musei europei. Una nuova retrospettiva delle sue opere, curata da Carolyn Christov-Bakargiev, è stata ospitata nel 2004 nelle sale del Castello di Rivoli e poi in molti altri musei in Europa, Canada, Australia e Sudafrica. Il 2009 ha segnato l’avvio di una nuova, grande mostra itinerante, che è partita da San Francisco e ha toccato vari musei del Texas, della Florida, il MoMA di New York, prima di passare in Europa.
Si ringrazia Lia Rumma per la collaborazione.
Foto di Danilo Donzelli
courtesy Galleria Lia Rumma
Museum of Capodimonte,
“Streets of the city (and other tapestries)”
On 14 November at 12.00 pm, the exhibition “Streets of the city (and other tapestries)” will be opened. In the large reception room that contains the famous d’Avalos tapestries, William Kentridge will place eleven newly made monumental tapestries, sketches and drawings on original documents and maps of the Kingdom of Naples and small sculptures in bronze, all designed especially for the exhibition.
The works are linked to the series of the Horse and Nose tapestries, the ideal continuation of the Porter Series, a group of smaller works which present a procession of shadows projected onto maps, made by the artist beginning in 2001.
“While the first series,” says the artist, “depicted ‘porters’, this one is equestrian. They are antiheroic equestrian figures, in a hopeless crusade through history, riders and horses in a search of a promised land, rather than the Promised Land”.
In the Nose tapestries explicit reference is made to Gogol’s short story The Nose, written in 1836. Tristan Shandy by Sterne (1759) and Don Quixote by Cervantes (1601) are the literary precedents for this tale which uses the absurd as a narrative expedient.
In Gogol’s story, the nose abandons its owner and rises to greater authority and prestige, trying to become an equestrian hero. The story describes the attempts by the state councillor Kovalèv to trace and regain possession of his organ and the parallel solitary adventures of the nose along the streets of St Petersburg.
Besides the “biblical map” of Egypt and Palestine, ten or so engravings depicting the city of Naples and the surrounding region represent the “background landscape” of the adventures of the “Nose” in the guise of an equestrian hero. This confirms the strong link of the artist – already director and set designer of the “Magic Flute” at the San Carlo Theatre in October 2006 – with the city of Naples which has, over the centuries, been the land of conquest and injustice but also a picturesque and disturbing muse for the arts and culture.
MADRE, Donna Regina Museum of Contemporary Art
“I am not me, the horse is not mine ”
Lecture/Performance with projection
On the same day, at 8.00 pm, at the Madre Museum in Naples, the artist will give a talk in the form of a performance accompanied by a video projection entitled “I am not me, the horse is not mine”. The title of the work derives from a Russian peasant expression used to deny guilt and used by Bukharin, Lenin’s faithful deputy, in a meeting of the Central Committee in 1937 in an attempt to escape the Stalinist purge and finally death.
From the stage of the Madre museum, Kentridge will read several fragments taken from the transcription of this summary trial, and extracts taken from the previously mentioned story by Gogol. Kentridge presented this work for the first time in 2008 at the Sydney Biennial, together with the installation of 8 video fragments with the same name.
In 1930 The Nose was made into an opera by Dimitri Šostakovič in the chilling atmosphere of Stalinist repression. In March 2010 Kentridge will direct and design the sets of the opera for the “Metropolitan Opera- Lincoln Centre” in New York.
Since 1997, the year of his participation at Documenta X at Kassel, many solo exhibitions of the work of William Kentridge (Johannesburg, 1955) have been held in museums and galleries throughout the world, beginning with the MCA in San Diego (1998) and the Museum of Modern Art in New York (1999). In 1998 the Palais des Beaux-Arts in Brussels presented an anthological exhibition of his works which moved to other European museums between 1998 and 1999. A new retrospective of his works, curated by Carolyn Christov-Bakargiev, was held in the rooms of the Castello di Rivoli in 2004 and then in many other museums in Europe, Canada, and South Africa. 2009 marked the start of large new travelling exhibition which began in San Francisco and then moved to various museums in Texas, Florida, MoMA in New York, before being transferred to Europe.
Our thanks go to Lia Rumma for her help and assistance.
Foto di Danilo Donzelli
courtesy Galleria Lia Rumma
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