La sagra del vino e saucicciata
a Fontana d’Ischia
è ormai l’appuntamento più atteso della stagione estiva, sia per i fontanesi
che per i "forestieri".
Una
festa dalle radici popolari, il cui intento, si tramanda invariato nel corso
delle edizioni grazie al lavoro degli associati della Pro Serrara Fontana.
Nata
nel 1975 semplicemente per festeggiare l’antica tradizione fontanese che vedeva
gli abitanti di questa frazione di Ischia recarsi nel bosco della Falanga la
prima domenica di agosto a raccogliere la neve, conservata nelle profonde fossa,
che veniva poi utilizzata per realizzare delle dissetanti granite una volta discesi
sulla costa.
Oggi
c’è soprattutto la voglia, da parte degli organizzatori di quest’evento, di
valorizzare il proprio territorio, di far conoscere le tradizioni, le abitudini
ed il cibo locale.
La
scelta della sauciccia fontanese, preparata sempre dalla stessa famiglia arrivata ormai alla terza generazione di macellai, sta
quasi a sottolineare che ad Ischia non esiste solo una tradizione gastronomica
marinara ma anche e soprattutto una forte tradizione di terra.
In
secondo luogo, grazie a questa manifestazione, si ha la possibilità di ammirare
la bellezza del paesaggio e contemporaneamente gustare la bontà dei prodotti quali il superbo vino fatto con uva locale e le prelibate salsicce… cibo semplice e genuino!
Partecipare
a questa serata non è stato solo il modo migliore per gratificare tutti coloro
che con grande entusiasmo, ogni anno, contribuiscono volontariamente alla
realizzazione di quest’evento ma è stato principalmente… un viaggio sensoriale
e visivo!
Il
mio viaggio è iniziato quando superata la fonte di Nitrodi, ho iniziato a
percorrere la strada in salita verso il comune di Serrara – Fontana.
Procedendo
lentamente mi sono fermato più volte
lungo la strada a guardare dall’alto la bellezza della costa che degrada verso
Sant’Angelo e ho colto, con il mio sguardo, tutto ciò che normalmente può
sfuggire a degli occhi abituati a tale vista!
Arrivato
a Fontana, gli odori della vegetazione hanno lasciato ben presto il posto al
profumo delle braci a cui è seguito il profumo delle salsicce grigliate e del
magnifico vino tutto accompagnato dai canti e dalla musica folk degli Spakkaneapolis 55.
Ma
la sagra mi ha offerto ancora un’altra opportunità e cioè quella di ammirare i
volti della gente.
Volti
di anziani che esprimono la saggezza del tempo e volti di bambini su cui si
legge una qualità della vita migliore, decisamente più sana di chi vive in
città.
Per
chi come me è sempre in giro, questa serata è stata l’occasione giusta per apprezzare
l’importante significato delle cose semplici, genuine e popolari!
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